Non ho bisogno di un amico che cambia quando cambio e che annuisce quando annuisco;
la mia ombra lo fa molto meglio.
Plutarco
Plutarco
Ognuno di noi può essere chiuso nella propria isola, sentirsi diverso, ma allo stesso tempo avere voglia di attraversare quel mare che si frappone fra noi stessi e gli altri, spesso non sappiamo come fare, non basta una "allergia" come difesa o saggezza del corpo, bisogna prima fortificarsi per poi poter affrontare il profondo mare della nostra esistenza.
Lo scorrere sempre uguale
dell’esistenza sull'isola della vita non è sufficiente, per chi ha un
animo predisposto a comprendere l'esperienza delle emozioni, a trasformare un
paradigma significante in significato, a rivestire di Senso un Segno. Distratta
avverte che c'è di più, si può "essere" di più, nel Vuoto che accompagna l’esistenza, ma non ne sa
disegnare i confini.
Un giorno approda sulla sua
isola un forestiero, una novità, una finestra spalancata verso il mondo, un
altro mondo, in un certo qual modo diverso dal suo: un portatore di Segno, all’interno
di un Significato Significante. Distratta lo osserva da lontano, ne segue le
mosse, ne introietta i discorsi e, lentamente, arriva a misurare il suo
universo con quello del forestiero, non
per comparare o competere, ma per puro Amore della Conoscenza.
Avviene così l'incontro tra Distratta
e Iperego; due esiliati, due isolani, due persone diverse – anche se non
tantissimo - per cultura ed esperienza.
Si incontrano per rinascere, l'una grazie all'altro, decidendo di
perdere una loro parte, donandosi quello che è più grande e forte in loro:
l'immediatezza verso le emozioni, il senso vero della vita.
Sono come due fanciulli che
giocano sulla spiaggia; metafora dell'amicizia.
Ma le "reti tristi"
della realtà, i bisogni, le necessità e i dolori della vita, fanno sì che
Distratta e Iperego vadano incontro a strade differenti, pur mantenendo lo
stesso linguaggio, lo stesso codice mentale.
Così arriva il momento della
separazione.
Distratta capisce che Iperego –
sparito repentinamente - non tornerà. Continua ad attenderlo ma comprende
che lui ha portato i suoi passi altrove, chissà forse per non soffrire, per non
ricordare; o forse solo perché il dolore forte e intenso – quel dolore che
morde l’anima e sconvolge una vita, lo stesso dolore che Distratta aveva ahimè,
già provato - non gli permetteva di restare.
Il senso di abbandono si
impadronisce di Distratta, il dolore è forte ma è proprio per questo che
Iperego può trasformarsi in un creatore di bellezza.
Distratta capisce, dopo due
mesi di assenza, finalmente capisce che Iperego gli ha lasciato qualcosa quando
la rimproverava di “dividersi” troppo e non prestare completa attenzione
alle sue parole; quando le suggeriva di riappropriarsi del suo egoismo; quando
le diceva di credere di più in se stessa e nelle sue capacità; quando le
regalava le sue lacrime e il suo dolore; quando le mostrava,
punzecchiandola, il proprio egocentrismo; quando le diceva che amare vuol dire
voler il bene dell’altro a spese, a volte, del proprio.
Distratta capisce appieno
finalmente cosa le lasciava Iperego e cioè la possibilità di riconoscersi in
un valore fortemente umano e così riesce infine, a trasformare i
doni che ha ricevuto da Iperego in doni per sé stessa e per gli altri.
Soltanto ritornando in contatto
con ciò che è dentro di noi e vicino a noi (sentimenti, relazioni, conflitti),
si può scrivere la "poesia" per il mondo: "quella che non sarà
più di chi la scrive ma di chi gli serve”
E Distratta lontana, ma solo
fisicamente, da Iperego e nell’attesa del suo ipotetico, desiderato
ritorno sotto qualsiasi forma, gli regala un frammento del dono che lui
aveva fatto a lei in precedenza; gli regala – sapendo con certezza che lui la
vedrà - l’immagine che le è più cara, l’immagine di un Icaro libero; libero dalle
antiche sofferenza, rinato; un Icaro che oramai ha imparato a non farsi toccare
più dalla cattiveria, dalla gelosia, dall’invidia poiché sentimenti negativi e
distruttivi che annientano e fanno male innanzitutto a chi li agisce, prima di
chi li subisce.
L’immagine di un Icaro che
librandosi in un cielo stellato, metafora della serenità e del caos insieme, della Serenità nel Caos, riesce a mostrare
senza alcun timore quel suo cuore rosso e pulsante, quale metafora della
capacità d’amare senza nascondersi.
Il regalo più prezioso per un
Amico prezioso.
.
Storia di una amicizia, una semplice e pura amicizia, lontana nel tempo, ma che mai si è allontanata dal mio cuore.
RispondiEliminaTi trovo particolarmente ispirata, profonda ed emozionante, negli ultimi post. Questo poi, è di una bellezza disarmante. Esprimi una facoltà medianica, sei cosciente, consapevole e centrata sulla tua natura e verità, complimenti maestra della luce!
RispondiEliminaScusami amica carissima, ma sono sbalordita e abbagliata, non riesco, anche stavolta, a dire oltre quello già detto.
Sei straordinaria e ti amo!
Sono già venti volte che ti rileggo per il puro godimento di perdermi …e di ritrovarmi nel tuo scritto. Grazie
Carmela, tu mi lusinghi :) Il mio ego viene strapazzato molto, quando ti leggo, lo sai? Se avrò problemi di cuore, sappi che ti invierò il conto del cardiologo da pagare! :)))
EliminaGuarda, "maestra di luce" non me lo ha mai detto nessuno, non avrei immaginato mai qualcuno me lo dicesse, nemmeno nei miei sogni più belli. Essere paragonata a Caravaggio fa il suo effetto.
Io scherzo, lo sai. Ti voglio bene, anche mi imbarazzi. Un bacio.
Fammi aggiungere solo una cosa. Dio sa quanto abbiamo bisogno di quel Significato Significante! Diversamente, secondo me, si resta a crogiolarsi nell'attesa e nella speranza. Ci meritiamo pur qualcosa!
RispondiEliminaPurtroppo, mia cara, il significante, nei discorsi ma anche nelle relazioni, si sta sempre più appiattendo sul niente assoluto.... e se l'espressione è "niente" cosa mai può essere il contenuto, il significato se non niente? :)
Elimina...ehmmm inviato troppo presto.
EliminaVolevo aggiungere che è proprio come dici tu, crogiolarsi nell'attesa e, peggio ancor, nella speranza, ci toglie progressivamente la facoltà di pensare....
E, in fondo, come è bello esser IPEREGO incontrando TE...
RispondiEliminaEcco, dopo Carmela, anche tu :)
EliminaOk, ragazzi, quando farò testamente sarete nominati, al momento sono al verde :))))
Mi hai fatto volare via è questi tuoi ultimi testi ti fanno nuova e antica insieme. Chapeau.
RispondiEliminaGrazie, Enzo. :)
EliminaE quando si allontana...quando ne scopre i doni...e prima ancora quando erano vicini...è intriso di bellissime e profonde emozioni, pieno d'Amore che si manifesta anche dopo, anche a distanza!
RispondiEliminaStupendo! Tanto,tanto,tanto!
... è la teoria di Dirac, Gabry :)
EliminaUn abbraccio.
Come facciano delle persone a sbucare sulla mia isola non l'ho mai capito.
RispondiEliminaPer carità, ci sono momenti della vita in cui i visitatori sbarcano a frotte, come a Stromboli i turisti dall'Aliscafo.
E vedono quel che si è apparecchiato in vetrina, nulla più. E sono contenti così. E pure io nel constatare che se ne sono andati tutto sommato in fretta.
Io parlo di quelli che approdano già col diritto di cittadinanza.
Chi te l'ha dato? Io? Non ne ho memoria. Non sapevo neanche di ospitare un ufficio per queste pratiche.
E quelli mi abitano, e mi trasformano. E anche quando se ne vanno mi lasciano i loro segni, tangibili,alcuni continuo a viverli anche senza di loro, altri torno a visitarli di tanto in tanto, da sola o in compagnia di nuovi naufraghi arroganti diritto di cittadinanza, come vestigia di civiltà remote.
Come ho scritto a Gabry, credo che quando si entra in contatto, ad un livello superiore di quelli che guardano "apparecchiato in vetrina e nulla più" (splendida sintesi), che ci si porta dentro, per sempre. E' la teoria di Dirac, lo conosci? E' la sua 'equazione della bellezza' :)
EliminaUn abbraccio, Cirin :)
Una storia bellissima ed emozionante. Purtroppo la vita può allontanare e separare le persone, ma le vere amicizie, i sentimenti, le emozioni, restano per sempre e scaldano il cuore, soprattutto nei momenti difficili. Ti abbraccio!
RispondiEliminaEsattamente così anche per me, Kathe :)
EliminaAbbraccio ricambiato.